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Cosè la Pinsa?

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La pinsa romana è conosciuta come l’antenata della pizza romana, ma quali sono le sue origini? Nella campagna laziale, nell’epoca in cui l’agro romano era abitato da contadini e pastori, queste persone cercavano di catturare la benevolenza degli dei con delle umili offerte, come un impasto di farina di vari cereali poveri, mescolato con acqua, erbe aromatiche e sale, cotto su pietre piatte poste sopra i carboni. La pinsa ha da sempre una forma ovale e allungata e veniva utilizzata anche come base su cui poggiare diverse vivande, o almeno questo è l’uso testimoniato da Virgilio nell’Eneide. Nel tempo ovviamente ci sono state numerose evoluzioni rispetto alla ricetta originale, ma quando si chiede che cos’è la pinsa, la risposta è sempre la stessa: un prodotto di eccellenza realizzato con ingredienti di grandissima qualità.
La pinsa attuale viene realizzata grazie ad un mix di farine di grano tenero, soia e riso, a un’idratazione quasi estrema dell’impasto, ben il 75% di acqua rispetto al peso della farina, e a una lievitazione lunghissima, che non dura meno di due giorni: per tutti questi motivi viene apprezzata non solo per il gusto, ma anche per la sua digeribilità. La pizza pinsa, come viene definita da molti, è costituita dalla base e dal bordo croccanti, dall’interno morbido, caldo e fragrante e si presta ad essere abbinata a tantissimi condimenti, lasciando libero sfogo alla fantasia dei pinsaioli.
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